Intervista a Camilla Bellini: designer della luce

Rebecca Sinisi

In Interviste Posted

Camilla Bellini, nata a Siena nel 1986, è oggi designer d’interni e del prodotto ma anche blogger, content creator e una delle più famose influencer del mondo del design.

Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena, sezione architettura, dove ha iniziato ad appassionarsi al design e all’illuminazione in particolare, ha deciso di approfondire e rendere più concreta la sua passione, studiando Design Industriale presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.
Camilla Bellini ha iniziato a condividere la sua passione per il design sui social e in poco tempo molte persone si sono mostrate interessate ai suoi contenuti. Per questo ha deciso, nel 2016, di creare uno spazio digitale “The diary of a designer” attraverso il quale far arrivare il suo punto di vista ad un maggior numero di persone. Camilla ha collaborato e collabora con designer e aziende del settore, prediligendo uno stile raffinato ed elegante.
Abbiamo deciso di intervistarla per conoscere qualcosa in più sulla sua professione e sulla sua passione per l’illuminazione, ma anche per mostrare che con determinazione, passione e consapevolezza, è possibile raggiungere grandi successi. Ma adesso entriamo nel vivo dell’intervista…

1 – Ti definisci una light enthusiast: com’è nata la passione per l’illuminazione?

La luce è un argomento su cui sono particolarmente sensibile. Sono un’appassionata di illuminazione fin dai tempi della scuola, anche prima delle superiori. Se devo trovare un oggetto che ha dato il via a questa mia passione, non posso non citare la lampada Arco dei fratelli Castiglioni. Quando l’ho scoperta ho cercato di scovarne i segreti, di approfondire il contesto culturale e sociale in cui è nata, di apprendere il più possibile dai designer che l’hanno concepita. Da lì in poi ho promesso a me stessa che avrei disegnato una lampada. L’occasione più recente, di certo quella più importante, è stata quella con l’azienda ITALAMP. Un marchio storico che ha abbracciato una filosofia progettuale moderna e con il quale ho presentato la mia lampada LA. Prima di questo grande debutto ho disegnato diverse lampade custom su progetti di interior design. In pratica, dei clienti mi chiedevano personalizzazioni particolari di lampade e sistemi di illuminazione che disegnavo e mandavo in produzione da piccoli artigiani toscani. Progettare la luce ti mette su un piano di grande potere all’interno degli spazi: puoi decidere su cosa porre l’accento, cosa lasciare in secondo piano e quale carattere dare a un ambiente. Ricordo che all’Università progettai un sistema di lampade da muro che fu presentato a un concorso di idee promosso da un’azienda. L’esperienza fu molto stimolante, sono sincera, peccato che il progetto non venne selezionato e poco dopo scoprii che quella azienda aveva comunque messo in produzione un prodotto similissimo alla mia idea senza avvisarmi e darmene credito. Ora ho l’esperienza necessaria affinché ciò non accada più.

2 – Qual è il miglior progetto realizzato da Camilla Bellini finora? Raccontaci la sua storia

Negli anni ho disegnato gli interni di diversi appartamenti e ville. Prima ancora di essere felice per il risultato finale, mi ha sempre inorgoglito la fiducia che i committenti hanno riposto in me. Dopo aver raccolto le loro esigenze, in genere ho sempre ampio spazio di manovra nell’inserimento degli arredi e nell’architettura delle luci. Un progetto molto avvincente che ho realizzato mi è stato commissionato da una coppia statunitense di origine italiana che vive a New York. Ho disegnato per loro un appartamento sfruttando l’enorme quantità di luce naturale a disposizione proveniente dalle ampie vetrate della proprietà. Apprezzavano il mio stile e i lavori precedenti che avevo pubblicato e mi hanno incaricato di immaginare per loro questa nuova casa.

3 – Collaborazioni con brand o altri designer, qual è stata la più entusiasmante? 

Ho avuto la possibilità di lavorare con i migliori brand di design e di rappresentare il punto di vista del design per brand di altri settori che necessitavano di una chiave di lettura molto sensibile all’aspetto estetico. Si sono affiancati a me sia brand italiani che stranieri, aumentando il mio entusiasmo di progetto in progetto. Anche lavorare al fianco di altri designer e architetti è stato ed è molto stimolante, così come conoscere ingegneri e reparti tecnici che rendono esecutive le idee. Proprio a tal proposito cito nuovamente la mia collaborazione con ITALAMP, in cui ho lavorato a stretto contatto con l’art director, gli ingegneri, gli sviluppatori, gli artigiani e i maestri vetrai che hanno concretizzato il mio progetto.

4 – Che consiglio daresti ad un giovane professionista che sta lanciando il suo brand o prodotto? 

Questa è una domanda che mi viene fatta spesso ed è sintomatica di quanti timori e ostacoli ci possano essere all’interno di ogni percorso professionale ai suoi inizi. Una ricetta magica non c’è, questo è chiaro. Quello che mi sento di dire è di sbagliare poco, sbagliare in fretta, imparare dai propri sbagli e circondarsi di professionisti che possano aiutare e tutelare il proprio lavoro creativo. Crederci è necessario, ma far sì che le proprie idee siano realizzabili è imprescindibile. 

Con quest’ultima domanda terminiamo la nostra intervista e ringraziamo Camilla Bellini per aver condiviso con noi dei frammenti di vita professionale e degli aneddoti interessanti. Potranno essere da stimolo per chiunque decida di intraprendere un percorso simile o lo ha già intrapreso ma ha bisogno di un continuo confronto, per migliorare e per continuare a seguire la propria passione per il design.

Camilla Bellini
Instagram camilla.bellini
Facebook Camilla Bellini
Sito Web camillabellini.com

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