Serena Confalonieri: il design tra forme, colori e superfici inaspettate

Rebecca Sinisi

In Interviste Posted

Classe 1980, Serena Confalonieri è una designer e art director che lavora nel campo del product, interior, graphic e textile design, a stretto contatto con aziende e artigiani di eccellenza in Italia e all’estero.

Dopo essersi laureata a pieni voti in Interior Design al Politecnico di Milano, ha iniziato a lavorare come assistente allo stesso Politecnico e successivamente ha collaborato con diversi studi a Barcellona, Berlino e Milano. Nel 2013 fa il suo debutto alla Milano Design Week con aziende del calibro di cc Tapis, Nodus, e Wall&Deco. Da quel momento in poi ha firmato prodotti e collezioni di importanti aziende nel settore del design tra cui: Abate Zanetti, Altreforme, Archiproducts, Arzberg, Azimut Yachts, Carpet Edition, cc-tapis, Coin Casa Design, Comune di Milano, etc. Ha seguito l’art direction di alcune aziende e negli anni ha realizzato allestimenti e installazioni per il Comune di Milano.
Serena Confalonieri è stata anche selezionata per progettare residenze di design e prendere parte a diversi workshop in Italia e all’estero (New York, Messico, Portogallo). I suoi progetti sono stati pubblicati da importanti periodici e riviste di settore (come il The New York Times, Corriere della Sera, Il sole 24 ore, Wallpaper, Interni, Ottagono, L’Officiel, Elle Décor, …). Non dimentichiamo infine gli importanti riconoscimenti tra cui le Menzioni d’onore agli Young&Design Awards e ai German Design Awards. I suoi lavori sono stati esposti all’interno di prestigiosi indirizzi del design come la Triennale di Milano e la Galleria di Rossana Orlandi.

La sua cifra stilistica è caratterizzata dalla coesistenza di grafica, colori, superfici ed emozioni che si fondono, dando vita a progetti in cui il design diventa quasi un gioco, poichè tutto viene letto in chiave ironica trasformando il gioco in progetto.
Per Serena Confalonieri conta moltissimo il lavoro artigianale e cerca di valorizzarlo, infatti accanto a soggetti del calibro di Triennale Milano, Fondazione Cologni, Michelangelo Foundation, Coin Casa ed Elle Decor, Mexico Design Week, ha preso parte a progetti con l’obiettivo di guidare piccole e straordinarie realtà artigianali verso forme e prodotti più contemporanei, al fine di salvare e portare alla luce un saper fare, altrimenti a rischio di estinzione.
Adesso però entriamo nel vivo dell’intervista per approfondire meglio la sua cifra stilistica e la sua personalità.

Da dove proviene il tuo interesse per il mondo delle texture e della grafica?

Quando ero piccola guardavo mia mamma disegnare e lavorare a maglia e all’uncinetto. Ricordo che ero affascinata da come i colori potessero dare vita a delle decorazioni così belle e sempre diverse. Credo sia nata così la mia passione per la texture e il decoro. Quando ho iniziato a lavorare ai primi progetti mi sono resa conto di avere una grande affinità con le superfici bidimensionali: negli anni ho avuto occasione di sperimentare su tappeti, carte da parati, tessuti e poi anche intere piazze e facciate di edifici.

Gli accostamenti cromatici particolari sono evidenti nei tuoi progetti. Quale significato ha per te il colore?

Il colore è un elemento molto importante nei miei lavori. Sono convinta che, quando si interagisce con qualcosa, il colore arrivi all’occhio ancora prima della forma e mi piace che possa trasmettere subito un’emozione. Mi piace pensare che il colore sia la parte più sentimentale dei miei progetti, un vero e proprio strumento emozionale.

Hai collaborato e collabori con moltissime aziende, qual è stata la collaborazione più divertente?

Uno dei progetti più divertenti è stato Venus, collezione di lampade a sospensione in Lycra per il brand Servomuto. Il concept era quello di ‘vestire’ le lampade come il corpo di una donna, per l’occasione abbiamo realizzato degli scatti di teaser con una modella avvolta in fasce di Lycra. É stato uno shooting particolare, essendo abituata a lavorare più con il prodotto che con la figura umana. La collezione è stata presentata poi ad Alcova, durante il Fuorisalone 2022, con un allestimento progettato da me di cui sono stata molto felice.

Qual è il progetto più significativo per te?

I progetti più significativi sono stati forse quelli di arte urbanistica. Sono particolarmente legata al progetto di Quadra, un intervento sul territorio in cui abbiamo coinvolto gli abitanti di Quarto Oggiaro, un quartiere popolare di Milano. L’obbiettivo era riqualificare il parcheggio antistante la scuola elementare, per dare vita a un luogo ricreativo e di aggregazione. Quadra nasce da un bisogno della collettività e, lavorando insieme ai bambini e ai loro genitori, abbiamo creato uno spazio urbano colorato e divertente, ma anche utile e che possa essere davvero fruito da chiunque.

Termina qui la nostra intervista a Serena Confalonieri. Sicuramente approfondire il suo stile è stato ed è di grande ispirazione, ma soprattutto l’approfondimento e i dettagli che caratterizzano ogni suo progetto diventano degli spunti interessanti. Questa attenzione data ai colori, alle forme e alle emozioni la rende unica. Portiamo con noi questo suo stile giocoso ma allo stesso tempo profondo e pieno di significato.

Serena Confalonieri
Instagram serenaconfalonieri
Sito Web serenaconfalonieri.com

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